Trump esulta: "L'aumento della spesa militare NATO al 5% è una grande vittoria"
Trump esulta: "L'aumento della spesa militare NATO al 5% è una grande vittoria"
I leader della NATO hanno raggiunto un accordo storico: entro il 2035, ogni Paese membro porterà la propria spesa militare al 5% del PIL, raccogliendo così mesi di pressioni da parte di Donald Trump.
Il presidente degli Stati Uniti ha definito questa decisione, annunciata durante il vertice all'Aia, "una grande vittoria per l'Europa e per la civiltà occidentale".
Un'Alleanza più forte e determinata
In una dichiarazione congiunta, i membri dell'Alleanza Atlantica hanno sottolineato la loro unità di fronte a "sfide di sicurezza profonde", indicando come principali minacce la Russia e il terrorismo.
I leader hanno ribadito l'impegno "irremovibile" al principio secondo cui un attacco contro uno solo degli Stati membri sarà considerato un attacco contro l'intera NATO. Tuttavia, diversamente da quanto accaduto lo scorso anno, il documento non contiene una condanna esplicita dell'invasione russa dell'Ucraina.
"Nessuno deve dubitare della nostra capacità o della nostra determinazione, se la nostra sicurezza sarà messa in discussione", ha dichiarato il segretario generale della NATO, Mark Rutte. "Stiamo costruendo un'Alleanza più forte, più equa e più letale".
Trump chiarisce su Articolo 5
Prima del vertice, Trump aveva lasciato intendere ambiguità sul famoso Articolo 5, il cuore della clausola di difesa collettiva dell'Alleanza. Tuttavia, a margine dell'incontro ha rassicurato i presenti: "Sostengo pienamente l'Articolo 5, è il motivo per cui sono qui".
L'Aia: un vertice che fa storia
Molti leader hanno definito il vertice dell'Aia "storico". Rutte ha spiegato che le decisioni prese nella giornata di mercoledì includono il continuo sostegno all'Ucraina e l'impegno a promuovere iniziative di pace.
L'aumento della spesa militare prevede che entro il 2035, almeno il 3,5% del PIL di ciascun Paese venga destinato alla difesa, con un ulteriore 1,5% investito in infrastrutture e settori correlati alla sicurezza.
Divisioni interne ma compromesso raggiunto
Prima dell'inizio del vertice, la proposta del 5% aveva suscitato tensioni. In particolare, la Spagna aveva espresso forti perplessità. Il ministro dell'Economia spagnolo, Carlos Cuerpo, aveva definito l'obiettivo "fuorviante", evidenziando gli sforzi già in atto per raggiungere il 2,1% del PIL.
Nella tradizionale "foto di famiglia" dei leader, il premier spagnolo Pedro Sánchez è apparso isolato ai margini del gruppo. Nonostante le divergenze, anche la Spagna ha firmato la dichiarazione finale, definendola "sufficiente, realistica e compatibile" con gli impegni di Madrid.
Anche il Belgio ha espresso riserve, ma il primo ministro Bart De Wever ha riconosciuto che, pur con difficoltà, "raggiungere il 3,5% in dieci anni è un obiettivo realistico". Anche la Slovacchia ha inizialmente mostrato preoccupazioni, ma il presidente Peter Pellegrini ha chiarito che Bratislava non ostacolerà l'accordo.
Macron avverte: sì alla difesa, no alla guerra commerciale
Il presidente francese Emmanuel Macron ha criticato l'approccio di Trump sui dazi commerciali contro l'Unione Europea, dichiarando: "Non ha senso chiedere agli alleati di aumentare la spesa militare e allo stesso tempo innescare guerre commerciali tra di noi".
Trump, Israele, Iran e le parole forti
Il vertice è iniziato con una cena ufficiale offerta dal re Willem-Alexander e dalla regina Máxima dei Paesi Bassi, ma l'incontro ufficiale si è svolto in formato ridotto, durando appena due ore e mezza.
Durante i lavori, Rutte ha definito il momento "pericoloso", ribadendo che la forza della NATO risiede proprio nel principio di mutua difesa: "Un attacco a uno è un attacco a tutti".
Rutte ha anche elogiato Trump per la gestione della crisi tra Israele e Iran, facendo riferimento alle parole colorite usate dal presidente americano per esprimere la sua frustrazione quando il cessate il fuoco, annunciato poche ore prima, sembrava già vacillare.
"Israele e Iran si sono comportati come due ragazzini in cortile", ha commentato Trump, con Rutte che ha scherzato: "E a volte papà deve usare parole forti".
Ucraina e le difficoltà per la pace
A margine del summit, Trump ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In conferenza stampa ha ammesso che ottenere un cessate il fuoco in Ucraina si sta rivelando "più difficile del previsto", lasciando intendere la possibilità di ulteriori forniture di difese aeree a Kiev.
"Zelensky è un bravo ragazzo, ma ha qualche difficoltà", ha dichiarato Trump. Poi ha aggiunto: "Ho parlato molto con Putin... si è offerto di aiutarci sull'Iran. Gli ho detto: fai un favore, aiutaci con la Russia, non con l'Iran".
L'impegno della NATO per Kiev
Nel comunicato finale, i membri della NATO hanno riaffermato il sostegno all'Ucraina, sottolineando che la sicurezza di Kiev contribuisce direttamente alla sicurezza dell'Europa e dell'Alleanza. Inoltre, le spese dirette a favore della difesa ucraina e del suo comparto industriale saranno conteggiate nel calcolo complessivo degli investimenti militari degli alleati.
Starmer: "La NATO più forte e rilevante che mai"
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha ribadito l'importanza dell'Alleanza Atlantica: "Viviamo in un mondo estremamente instabile e oggi si è parlato proprio di questo: dell'unità della NATO e della sua forza. Siamo più grandi e più forti di prima".