Dazi USA: L'UE pronta a colpire le Big Tech mentre la Cina chiede dialogo

Dazi USA: L'UE pronta a colpire le Big Tech mentre la Cina chiede dialogo

La guerra commerciale tra Stati Uniti, Unione Europea e Cina si intensifica, con la prospettiva di nuove tariffe doganali e misure di ritorsione. L'Unione Europea si prepara a rispondere con fermezza all'eventuale introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti sui prodotti europei, mentre la Cina sollecita il dialogo e valuta contromisure nei confronti delle grandi aziende tecnologiche americane.

Dazi USA: L'UE pronta a colpire le Big Tech mentre la Cina chiede dialogo

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La strategia dell’Unione Europea contro i dazi di Trump

Secondo un’inchiesta del Financial Times, l'UE starebbe valutando l’applicazione di misure di ritorsione nei confronti della Silicon Valley qualora l’ex presidente Donald Trump, nel caso di una rielezione, decidesse di imporre tariffe doganali sui prodotti europei. Due funzionari comunitari, citati dal quotidiano finanziario, hanno confermato che Bruxelles potrebbe attivare lo strumento di anti-coercizione, un meccanismo giĂ  utilizzato per contrastare le pressioni commerciali della Cina. Questo strumento consente all'UE di rispondere con restrizioni sul commercio di servizi nel caso in cui un Paese terzo utilizzi i dazi per modificare le politiche europee.

L'Unione Europea si trova dunque a un bivio strategico: da un lato, proteggere il proprio mercato dall’eventuale politica protezionistica americana; dall'altro, evitare un’escalation commerciale che potrebbe danneggiare le economie globali.

La posizione della Cina e le possibili contromisure

Mentre l’UE valuta le proprie strategie, la Cina ha giĂ  risposto con fermezza alle politiche tariffarie statunitensi. Pechino ha imposto dazi fino al 15% su gas e carbone americani, fino al 10% su petrolio, automobili e attrezzature agricole. Inoltre, le autoritĂ  cinesi stanno valutando l’avvio di un’indagine anti-monopolio su Apple, dopo aver giĂ  preso di mira Google in passato.

Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato: “Quello di cui abbiamo bisogno ora non sono dazi, ma dialogo e consultazione”, sottolineando come le misure protezionistiche di Washington minaccino la catena di approvvigionamento globale. Nel frattempo, una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti e Xi Jinping potrebbe rappresentare un momento chiave per raffreddare le tensioni e riaprire i negoziati.

L’UE cerca il dialogo: il ruolo di Ursula von der Leyen

In questo scenario di tensioni commerciali, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha lanciato un segnale di apertura verso la Cina. Secondo quanto dichiarato, Bruxelles e Pechino potrebbero trovare un terreno comune per rafforzare la cooperazione economica e migliorare i rapporti commerciali. “La Cina collaborerĂ  con l'UE per rafforzare la comunicazione strategica, migliorare la fiducia reciproca ed espandere le opportunitĂ  di investimento”, ha affermato.

Questo approccio mira a creare un fronte comune che possa mitigare gli effetti negativi delle politiche commerciali aggressive di Washington e, allo stesso tempo, garantire la stabilitĂ  del commercio globale.

Tajani: “Serve un'intesa con gli USA”

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha affrontato la questione in un’audizione parlamentare, sottolineando l'importanza di un rapporto commerciale solido tra Europa e Stati Uniti. “L’economia europea e quella americana sono profondamente interconnesse, rappresentando un terzo del commercio mondiale”, ha spiegato. Tajani si è detto fiducioso nella possibilitĂ  di trovare un accordo con Washington, evitando così una spirale di guerre tariffarie dannose per entrambe le parti.

Le nuove restrizioni sui pacchi dalla Cina

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere temporaneamente l'accettazione di pacchi dalla Cina e da Hong Kong attraverso il servizio postale nazionale (USPS). Questo provvedimento è stato motivato dall’eliminazione della scappatoia "de minimis", che consentiva ai piccoli pacchi di valore inferiore agli 800 dollari di evitare i dazi doganali. La decisione ha suscitato la reazione di Pechino, che ha definito la mossa “una soppressione irragionevole del commercio” e ha annunciato possibili contromisure per proteggere le proprie aziende.

Messico: il compromesso con gli USA per evitare i dazi

Sul fronte nordamericano, il Messico ha ottenuto una sospensione temporanea dei dazi statunitensi in cambio del rafforzamento della sicurezza al confine. Il governo messicano ha infatti schierato 10.000 militari lungo il confine con gli Stati Uniti per contrastare il flusso di migranti e il traffico di droga. La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha assicurato che la misura non comprometterĂ  la sicurezza interna del Paese e che rappresenta un equilibrio strategico per evitare un impatto negativo sul commercio bilaterale.

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Una guerra commerciale senza vincitori

Le tensioni commerciali tra USA, UE e Cina continuano a dominare il panorama economico globale. Da un lato, l’Europa si prepara a difendersi dalle eventuali politiche protezionistiche americane; dall’altro, la Cina cerca di mantenere aperto il dialogo pur rispondendo con contromisure strategiche. Il compromesso con il Messico dimostra che le negoziazioni restano un'opzione percorribile, ma la vera sfida sarĂ  evitare una guerra commerciale senza vincitori. Il prossimo passo potrebbe dipendere dall’attesa telefonata tra il presidente degli Stati Uniti e Xi Jinping, che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro degli equilibri economici globali.

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