Israele lancia operazioni nella Striscia di Gaza mentre i Palestinesi cercano rifugio verso sud

Israele lancia operazioni nella Striscia di Gaza mentre i Palestinesi cercano rifugio verso sud

Nelle ultime ore, Israele ha avviato incursioni nella Striscia di Gaza, generando un'ondata di panico tra gli abitanti del nord della regione. Questi hanno iniziato a preparare i bagagli e a lasciare le proprie case, diretto verso sud, in risposta all'ultimatum dell'IDF (Forze di Difesa Israeliane) che chiedeva alla popolazione palestinese di spostarsi entro 24 ore in previsione di un'offensiva terrestre imminente.

Israele lancia operazioni nella Striscia di Gaza mentre i Palestinesi cercano rifugio verso sud

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L'appello a una così ampia evacuazione riguarda più di un milione di persone, e l'ONU ha considerato questa richiesta da parte di Israele "del tutto implausibile" a causa delle probabili conseguenze "catastrofiche" che potrebbe comportare. Tuttavia, molti Palestinesi hanno scelto di non seguire queste direttive, soprattutto a causa dell'invito di Hamas, il governo locale, a non cedere alla "guerra psicologica" del nemico.

Anche il portavoce militare di Israele, Daniel Hagari, ha attenuato l'impatto dell'annuncio, affermando che potrebbe essere necessario più tempo del previsto per evacuare la popolazione e che stanno valutando la possibilità di estendere il termine.

Allo stesso tempo, Israele ha annunciato operazioni significative nella zona nei prossimi giorni, e i civili saranno in grado di tornare alle proprie case solo dopo la fine di queste operazioni.

In realtà, alcune operazioni sono già in corso, principalmente di natura esplorativa, poiché le truppe israeliane cercano ostaggi o prove della loro presenza nella zona. Queste incursioni preliminari coinvolgono sia forze di fanteria che forze corazzate.

Nel contesto di questa crescente tensione, gli Stati Uniti stanno negoziando l'apertura del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto per consentire agli stranieri di fuggire dalla zona. Inoltre, gli Stati Uniti stanno sostenendo la creazione di "aree sicure" per i civili all'interno della Striscia di Gaza in vista di un'ampia offensiva terrestre.

L'ordine israeliano richiede che un terzo circa dell'intero territorio della Striscia di Gaza venga evacuato, inclusa la città di Gaza, le cittadine di Beit Hanoun e Beit Lahia, nonché i campi profughi di Jabalya e Beach Camp. Questo ordine ha ricevuto il sostegno degli Stati Uniti, che si sono impegnati a sostenere Israele.

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Allo stesso tempo, ci sono segnalazioni di conflitti in corso tra forze israeliane e Palestinesi in Cisgiordania, che hanno portato a diverse vittime.

Israele afferma di aver condotto un gran numero di attacchi aerei su obiettivi di Hamas a Gaza, e l'esercito israeliano sostiene di aver sganciato migliaia di bombe, con l'obiettivo di colpire oltre 3.600 obiettivi. Tuttavia, queste azioni stanno causando un crescente numero di vittime tra i Palestinesi, con un bilancio che ha superato le 1.799 vittime e 6.388 feriti a causa dei bombardamenti israeliani.

Hamas ha risposto a queste azioni lanciando razzi su città israeliane, in particolare su Ashkelon nel sud di Israele. È stato confermato che uno di questi razzi è riuscito a superare la difesa israeliana e ha colpito la città.

Hamas ha invitato gli abitanti del nord della Striscia a non abbandonare le proprie case, definendo l'annuncio di Israele come "propaganda". Tuttavia, ci sono segnalazioni secondo cui Hamas sta cercando fisicamente di impedire alle persone di lasciare Gaza City erigendo posti di blocco e barriere.

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Mentre le tensioni aumentano, l'ONU ha espresso profonda preoccupazione e ha chiesto a Israele di fermare l'ordine di evacuazione, avvertendo che potrebbe portare a conseguenze umanitarie devastanti.

La situazione rimane fluida, con la comunità internazionale che cerca di mediare e prevenire ulteriori escalation del conflitto.

di Essere Informati